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mercoledì 21 marzo 2018

Report Wolfalps, lupo in espansione sull'arco alpino

WWF: “Avanti sulla strada della convivenza pacifica”,  l’Europa non intende abbassare il livello di tutela del lupo




 Si è chiuso ieri a Trento il convegno finale del progetto LIFE WolfAlps, alle sue battute finali dopo cinque anni di monitoraggi e impegno per la convivenza stabile tra uomini e lupi sull’arco alpino. I dati di monitoraggio presentati dagli esperti e basati sulle migliori tecniche disponibili, parlano di un trend positivo della popolazione sull’arco alpino, con una stima di circa 50 branchi sulle Alpi italiane, in larga parte in Piemonte ma in espansione anche tra Veneto e Trentino, fondamentale per raggiungere uno stato di conservazione favorevole come richiesto dalla normativa europea.
E proprio dall’UE arriva una bacchettata ai politici italiani, che troppo spesso producono forzature strumentali delle posizioni comunitarie senza riportare cosa esse stesse indicano: in primis che, dopo un’attenta revisione della Direttiva Habitat, gli attuali livelli di protezione della specie in Europa non verranno abbassati. Sono quindi del tutto pretestuose le raccolte di firme sul web avanzate da assessori provinciali di Trento e Bolzano contro la presenza del lupo sul territorio, rispetto alle quali il WWF farà un esposto alla Corte dei Conti per l’utilizzo improprio di strumenti pubblici e a cui lo stesso capoluogo alto-atesino non ha aderito. Nel frattempo, le nuove petizioni a favore del lupo stanno rapidamente superando le firme dei contrari.
Ma non è questione di chi fa la voce più grossa: le soluzioni per una pacifica coesistenza (come recinti elettrificati, mobili e fissi, cani da guardiania e presenza del pastore in alpeggio, possibilmente combinati tra loro) esistono e i dati dimostrano che funzionano, per cui sarebbe totalmente irrazionale non utilizzarle, soprattutto in contesti come l’Alto Adige in cui il lupo non è ancora arrivato stabilmente.
“Non ci aspettiamo che gli allevatori siano contenti della presenza del lupo sul territorio, ma ben presto scopriranno che alcuni politici li stanno ingannando invocando fantomatici abbattimenti, irrealizzabili dal punto di vista pratico oltre che normativo, facendo perdere loro tempo prezioso per realizzare invece azioni concrete di supporto all’allevamento, mai semplici e miracolose ma ampiamente disponibili con gli ingenti fondi europei per lo sviluppo rurale”, dichiara Marco Galaverni, responsabile Specie e Habitat WWF Italia che conclude: “E quando si accorgeranno di essere stati ingannati, sapranno con chi protestare”.
Da parte sua, il WWF sostiene iniziative virtuose come il progetto Pasturs sulle Alpi orobie e DifesAttiva in Toscana, in cui allevatori e volontari si rimboccano le maniche per gestire gli allevamenti prevenendo i possibili danni da lupo, anche passando per la valorizzazione dei loro prodotti, grazie ad esempio al marchio “Terre di lupi”. Perché il lupo può anche essere un valore aggiunto per il territorio non solo dal punto di vista ecologico, ma anche economico, come attestano i posti di lavoro sempre più diffusi nell’ambito dell’ecoturismo.
Per quanto riguarda invece i recenti avvistamenti di lupi in ambienti urbani, il WWF ricorda come siano normali in questo periodo dell’anno in cui i giovani lupi lasciano i branchi di origine alla ricerca di nuovi territori, ma è importante rispettare alcune regole per evitare ogni possibile problema: non avvicinarsi e non disturbare gli animali, mai lasciare cibo a diposizione della fauna selvatica, custodire adeguatamente animali da reddito e da compagnia, segnalare immediatamente alle autorità la presenza di bocconi avvelenati per prevenire casi di avvelenamento. 

sabato 3 marzo 2018

Il C.S.D. respinge l'istanza di sospensione cautelare del comune di Laigueglia sul PUC . Soddisfazione dei ricorrenti: associazioni ambientaliste, comitati e cittadini.

Dopo la sentenza del TAR LIGURIA, anche Il Consiglio di Stato, in sede giurisdizionale (Sezione Quarta), di fatto, dà ragione alle associazioni ambientaliste, comitati e cittadini, respingendo l'istanza cautelare di sospensiva della sentenza del TAR, richiesta dal Comune di Laigueglia.

Nel 2013 il Comune di Laigueglia aveva elaborato il nuovo Piano Urbanistico Comunale, prevedendo nuovo consumo di suolo e crescita demografica del tutto ingiustificati e senza VAS (Valutazione Ambientale Strategica); il Forum Salviamo il Paesaggio, WWF Savona, VAS (Associazione Verdi Ambiente e Società), Comitato Laigueglia Verde, Legambiente, Comitato Acqua Bene Comune Savona e una ventina di cittadini rappresentati dal Prof. Avv. Daniele Granara si sono opposti a queste assurde previsioni urbanistiche facendo ricorso al TAR Liguria.

Nel 2017 la sentenza del TAR ha dato ragione ai ricorrenti, annullando il PUC.
A gennaio 2018 il Comune richiede la sospensiva della sentenza al TAR, ma il Consiglio di Stato oggi la respinge con la seguente importantissima motivazione:
Considerato che, ai sensi dell’art. 6, comma 2, del d.lgs. n. 152/2006, la procedura di VAS è obbligatoria per gli atti di “pianificazione territoriale” o “destinazione dei suoli”, indipendentemente dalla localizzazione di opere soggette alla procedura di VIA; infatti, diversamente opinando, non avrebbe senso il successivo comma 12, il quale prescrive che, per le varianti dei suddetti piani, ferma restando l'applicazione della disciplina in materia di VIA, la valutazione ambientale strategica non è necessaria per la localizzazione delle singole opere;
Considerato altresì che, ai sensi del comma 3 della medesima disposizione, la procedura di “screening” è limitata alle sole modifiche minori dei piani e, comunque, a quelli che riguardano l’uso di “piccole aree” e che quindi la stessa non è logicamente applicabile alle ipotesi di ripianificazione generale che incidono su valori ambientali;
Quindi anche il Consiglio di Stato ribadisce la necessità  anche per i piani urbanistici comunali della obbligatoria VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA.
 
Il Comitato Laigueglia Verde, il Forum Salviamo il Paesaggio, le Associazioni ambientaliste  WWF e VAS ed i cittadini ricorrenti al CDS, esprimono grande soddisfazione per i risultati finora ottenuti dal Prof.Granara, noto avvocato ambientalista. 
 

Per i ricorrenti dei Comitati, delle Associazioni e dei Cittadini.
 
WWF Savona
Il Presidente
Anna Fedi

martedì 27 febbraio 2018

ELEZIONI 2018: AGENDA AMBIENTALISTA ENTRA NEL CONFRONTO, 23 ASSOCIAZIONI CHIEDONO RISPOSTE A FORZE POLITICHE

50 proposte delle associazioni ambientaliste, su energia, rifiuti, bonifiche, mobilità, consumo di suolo, agricoltura, parchi, paesaggio






Clicca qui per la versione integrale dell’Agenda Ambientalista

Clicca qui per la scheda sintetica dell’Agenda ambientalista

L’Ambiente non è un’etichetta da porre sui programmi elettorali. Fare scelte sostenibili nei processi produttivi e nei consumi, per aumentare l’efficacia e l’efficienza del sistema, contribuendo al nostro benessere e alla conservazione del nostro capitale naturale, dovrebbero  essere argomenti al  centro del dibattito pubblico per tutte le forze politiche e i movimenti che vogliono fare in modo che l’Italia, Paese del G7, esca definitivamente dalla crisi, con un nuovo modello economico, un nuovo patto basato sul connubio inscindibile tra la dimensione ecologica e quella economica e sociale dello sviluppo. 23 Associazioni di protezione ambientale riconosciute fanno arrivare, ad una settimana dal voto, la voce di milioni di cittadini che scelgono di prendersi cura dei beni comuni e del futuro del nostro Paese (il 51,9% degli italiani è preoccupato per i cambiamenti climatici, Annuario 2017 ISTAT)

Già nel 2013 le Associazioni interloquirono con tutte le maggiori forze politiche e i movimenti che si presentarono alle elezioni nazionali presentando un proprio documento di proposte. Come 5 anni fa, l’Agenda Ambientalista 2018 per la ri-conversione ecologica del Paese è alla base della interlocuzione con le forze politiche – in questa settimana con FI, Lega - Salvini Premier, FdI e i Verdi per conto della lista Insieme e nei giorni scorsi con incontri con M5S, PD, LEU e +Europa - e vuole costituire la base per un confronto con il futuro presidente del Consiglio incaricato in occasione degli incontri con i corpi intermedi per la formazione del Programma di Governo (per la prima vola nel 2013 gli ambientalisti furono convocati a Palazzo Chigi).

L’Agenda Ambientalista 2018 presenta 50 proposte per 18 filoni tematiciche in questi giorni sono stati messi all’attenzione delle forze e movimenti politici che si candidano al governo dell'Italia: energia e clima; trasporti e infrastrutture; valutazioni ambientali; consumo del suolo; difesa del suolo; usi civici; bonifiche; rifiuti; biodiversità ed aree protette; mare; montagna; beni culturali e paesaggistici; agricoltura; turismo e ambiente; ministero dell'Ambiente; andare oltre il PIL; diritti e delitti ambientali; informazione, educazione, formazione e partecipazione ambientale. L’importante iniziativa unitaria è promossa da: Accademia Kronos, AIIG, Associazione Ambiente e Lavoro, CTS, ENPA, Fare Verde, Federazione Pro Natura, Federazione Italiana Amici della Bicicletta - FIAB, Forum Ambientalista, Greenpeace Italia, Gruppo di Intervento Giuridica Onlus, Gruppi di Ricerca Ecologica, Italia Nostra, Legambiente, LIPU, Marevivo, Mountain Wilderness, Rangers d'Italia, SIGEA, Slow Food Italia, TCI, VAS, WWF.
E nella società civile maturano iniziative ben più dinamiche e avanzate della politica, ricordano gli ambientalisti: infatti, sono 355 mila le imprese italiane dell’industria e dei servizi che hanno investito nel periodo 2011-2016, o hanno previsto di farlo entro il 2017, in prodotti e tecnologie green (Rapporto Green Italia 2017 - Fondazione Symbola e Unioncamere).
Nell’Agenda gli impegni ineludibili per il nuovo Governo per rispondere a quanto ci chiede l’Europa e il mondo: 1. la redazione del Piano Nazionale Clima e Energia, che faccia conseguire l’Obiettivo 100% rinnovabili al 2050, nel rispetto delle tutele ambientali paesaggistiche e culturali, e la definizione di una Roadmap di decarbonizzazione con la fuoriuscita dall’uso del carbone entro il 2025; 2. il varo di Piano nazionale della mobilità, atteso dal 2001, per favorire la mobilità pulita (a cominciare dalla bicicletta e dalle auto elettriche) e ripensare le città, liberandole da congestione, dall’ inquinamento e dalle emissioni di gas serra; 3. la definizione della nuova Strategia Nazionale per la Biodiversità, post 2020, nel pieno rispetto delle Direttive europee “Habitat” e “Uccelli” per conservare un patrimonio che non ha eguali in Europa (l’Italia ha il primato continentale per la varietà di specie e habitat) sottoposto a gravi fenomeni di bracconaggio e di speculazione nelle aree di pregio; 4. sostenere in sede comunitaria la revisione radicale della Politica Agricola Comune, basata sui principi dell’agroecologia e del benessere animale, evitando, tra l’altro, l’uso dei pesticidi nelle aree protette e vicino ai corsi d’acqua, mantenendo il divieto assoluto di prodotti OGM; 5. dare piena attuazione alla Strategia Marina per l’Ambiente Marino, derivante dalla Direttiva europea del 2008, come tutelare le aree interne con appositi provvedimenti mirati per le zone montane, nel rispetto della Convenzione internazionale delle Alpi e per il rilancio della Convenzione degli Appennini.
Molti gli interventi di sistema necessari alla sostenibilità delle scelte nel nostro Paese, tra gli altri: a) puntare ad una legge efficace contro il consumo del suolo e la rigenerazione urbana, partendo dal disegno di legge discusso nella XVII legislatura, con le necessarie modifiche; b) completare il percorso avviato con l’introduzione, dopo 20 anni, nel Codice Penale degli ecoreati con l’aggiunta di nuovi “delitti ambientali” per la tutela della fauna protetta e l’individuazione di una modalità unica sul territorio nazionale per far confluire i proventi delle sanzioni contravvenzionali minori; c) convocare entro il 2020 la III Conferenza nazionale sulle aree protette per ridefinire e rilanciare il ruolo dei parchi nella tutela e valorizzazione del patrimonio naturale; d) completare la stagione dei nuovi Piani paesaggistici (sinora approvati da 3 Regioni: Puglia, Sardegna e Toscana) nel contempo, intervenire su quelle disposizioni mirate ad aggirare la pianificazione urbanistica, l’autorizzazione paesaggistica delle Soprintendenze,  i vincoli sugli immobili demaniali, oltre a quelle volte alla semplificazione delle procedure autorizzative della Conferenza dei servizi; e) realizzare una carta nazionale delle terre civiche e un censimento dei demani civici illegittimamente occupati da soggetti senza titoli validi e/o destinate a utilizzi impropri; f) istituire un Fondo nazionale per le bonifiche dei siti inquinati orfani (senza più proprietario), sul modello del Superfund USA; g) introdurre una cauzione sugli imballaggi monouso, per ridurre la produzione dei rifiuti, puntando nel contempo, come richiesto dall’Europa,  su un programma  nazionale di prevenzione, che vada ad incidere sui consumi per contenere gli sprechi.
Questi i contenuti in pillole delle oltre 50 proposte dell’Agenda Ambientalista 2018 per la ri-conversione ecologica del Paese, frutto della riflessione unitaria di 23 associazioni.



NB: Il presente comunicato viene inviato in nome e per conto di tutte le associazioni che lo hanno sottoscritto 




Roma, 26 febbraio 2018

Wwf Italia
Ufficio Stampa WWF Italia
Tel. 06-84497 332 - 266 - 213
Cel. 340 9899147 - 329 8315718

mercoledì 24 gennaio 2018

COMUNICATO STAMPA: Basta abbattimenti "di massa" a Finale Ligure!



Come esponenti del WWF Savona apprendiamo con rammarico le notizie di abbattimenti "di massa"  nel Comune di Finale Ligure.
 
 
Il WWF invita l'Amministrazione a ricorrere all'abbattimento solo come extrema ratio,
e chiede ufficialmente se il Comune provvederà prontamente al reimpianto di quelli purtroppo gia'abbattuti,
con giovani alberi di pari classe ed idonea grandezza.
 
Constatiamo con soddisfazione che un numero sempre maggiore di Cittadini della nostra Provincia 
sta in effetti mostrando una grande sensibilta' in tema di attenta gestione degli Alberi delle nostre Citta', a vocazione turistica!
 
Il Patrimonio Arboreo delle nostre Citta' ha in effetti unavalenza essenziale,
non solo per una migliore qualita' della vita di tutti i Residentima anche per l'attrattivita' che ha per i nostriTuristi.
 
 
Ricordiamo oltresi' che ogni albero sul suolo pubblico e' un bene  di proprieta' dello Stato Italiano  e come tale va amministrato.
 
 
 
Stefano Gatti
Delegato alla Tutela del Patrimonio Arboreo
WWF Savona
 

mercoledì 17 gennaio 2018

La strategia europea per la lotta alla plastica


La strategia contro la plastica dell’Unione Europea è un primo e importante passo per combattere uno dei drammi che caratterizzano la nostra civiltà, ossia la plastica, il terzo materiale umano più diffuso sulla terra dopo acciaio e cemento.
Purtroppo l’orizzonte del 2030 appare un po’ troppo lontano rispetto ad una vera e propria emergenza che sta assumendo, giorno dopo giorno, dimensioni estremamente preoccupanti e sulla quale bisogna intervenire con urgenza.
Dagli anni ‘50 ad oggi, con l’avvio della grande diffusione dell’uso della plastica, abbiamo prodotto 8,3 miliardi di tonnellate di plastica, gettandone in natura circa 6,3 miliardi. I numeri della plastica nel mopndo >>
È come se ogni abitante trascinasse con se circa una tonnellata di plastica. Il 79% di questa è finita nelle discariche e in tutti gli ambienti naturali contaminando aree remote come i ghiacci polari fino le grandi fosse marine a 10 km di profondità. Specie simbolo, come tartarughe marine e balene, sono le vittime più evidenti, ma la tossicità dei rifiuti plastici in mare sta contaminando anche le catene alimentari che arrivano fino alla nostra tavola.
Il WWF da tempo lavora per  informare ed educare su questo tema decisivo per il futuro nostro e del pianeta: senza aspettare l’entrata in vigore delle nuove norme, infatti, da subito tutti possono impegnarsi per ridurre il proprio impatto adottando stili di vita ‘zero plastica’. Le alternative ci sono già e il mercato stesso offre soluzioni sempre nuove ogni giorno: dalla riduzione degli imballaggi al refill di cosmetici e prodotti per la casa.



Roma, 16 gennaio 2018

Wwf Italia
Ufficio Stampa WWF Italia
Tel. 06-84497 332 - 266 - 213
Cel. 340 9899147 - 329 8315718

giovedì 7 dicembre 2017

Piano di Conservazione e Gestione del Lupo in Italia


PIANO LUPO: WWF, RAPIDA APPROVAZIONE SENZA RICORSO AD ABBATTIMENTI

 
Domani nell’ordine del giorno della Conferenza Stato-Regioni torna la discussione del Piano di Conservazione e Gestione del Lupo in Italia. Il WWF chiede che il Piano venga approvato al più presto, escludendo il ricorso agli abbattimenti in deroga, che non risolvono i problemi della convivenza tra lupo ed attività produttive, come dimostrano le esperienze negative della Francia e di altri paesi europei.

Al contrario i casi di prevenzione, dove attuati seriamente e sfruttando gli ingenti fondi europei già disponibili per gli allevatori, hanno dimostrato un netto calo dei danni, come ad esempio in Piemonte, Emilia-Romagna e nel Grossetano, consentendo di ricorrere agevolmente agli indennizzi per i pochi casi irrisolvibili.
“E’ un momento cruciale per il futuro del lupo in Italia”dichiara Dante Caserta, vicepresidente WWF Italia: “Chiediamo che il Piano venga approvato con fondi adeguati per monitoraggi coordinati e per la messa in opera da subito delle migliori misure di prevenzione, rimboccandoci le maniche tutti insieme per minimizzare i conflitti e ridurre drasticamente il bracconaggio. Solo così dimostreremo che la convivenza è possibile e potremo mettere la parola fine (con buona pace di chi la cavalca per i propri interessi) ad una ‘guerra del lupo’ che sta andando avanti da troppo tempo e le cui principali vittime sono da un lato questi splendidi animali e dall'altro gli stessi allevatori, a cui vengono promesse soluzioni che in realtà non risolvono proprio nulla”.

Roma, 5 dicembre 2017