...for a living planet!

venerdì 3 giugno 2016

Cinghiali, Regione e Comuni

 
Cinghiali: "Regione in stato confusionale"

"Se davvero l'assessore regionale alla caccia ha scritto ai comuni per proporre ordinanze di divieto di foraggiamento dei cinghiali, allora le istituzioni preposte sono in puro stato confusionale e/o non si aggiornano  con la Gazzetta Ufficiale".

Foraggiare i cinghiali - ricordano i rappresentanti delle associazioni  WWF e Italia Nostra presso la  commissione faunistica-venatoria consultiva presso la Regione Liguria , da più di un anno  è già reato su tutto il territorio nazionale, per effetto dell'art. 7 della legge 221 del 2015 (c.d. "collegato ambientale" alla finanziaria), dopo gli appelli di numerose associazioni di tutela ambientale, che mirano ad evitare sia pratiche demenziali in aree urbane, sia il comportamento nei boschi di alcune squadre di cinghialisti che mirano a mantenere i cinghiali stessi nelle proprie zone di attività venatoria.

I trasgressori sono soggetti alla pena dell'arresto da 2 a 6 mesi o alternativamente all'ammenda penale da 516 a 2065 euro.
Gli autori dei foraggiamenti devono pertanto essere denunciati penalmente senza necessità di alcun provvedimento comunale;
anzi, le violazioni delle ordinanze comunali sono soltanto sanzionate in via amministrativa con una sanzione di 50 euro che si paga all'ufficio postale.
L'assessore Mai pensa di poter depenalizzare i reati ?

Quanto alla scarsità di personale di polizia provinciale, chi è causa del suo mal pianga se stesso; la Regione è stata sollecitata sin dallo scorso settembre dalle organizzazioni sindacali a concordare con le province una messa in sicurezza dei  servizi di vigilanza venatoria; i dispetti e le incomprensioni politiche tra gli enti dei vari livelli hanno prodotto 4 deboli convenzioni che assicurano il lavoro di soli 24 agenti provinciali complessivamente  in tutta la Liguria.
Pensare di rimediare ora coi vigili urbani, che fanno un altro mestiere,  è una vera barzelletta.



WWF Italia
Italia nostra
Sezione Liguria

mercoledì 25 maggio 2016

Consegnate al Ministro le firme di #soslupo

Una delegazione del WWF Italia guidata dal presidente onorario del Fulco Pratesi ha consegnato ieri sera 187.925 firme al ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti (raccolte sul sito del WWF Italia e su petizioni collegate all’#soslupo, lanciate su Change.org da altre Associazioni come Lipu, Greenpeace, LAV e Verdi) in difesa del lupo.

Nell’incontro il WWF ha ribadito al ministro il proprio No e quello dei quasi duecentomila cittadini che hanno sottoscritto la petizione alla possibilità di prevedere, nel Piano per la gestione del lupo, ipotesi di abbattimenti: per l’associazione, infatti, prevedere deroghe sul lupo rappresenta un ritorno al passato e viola un principio di tutela frutto di una straordinaria azione di conservazione. La delegazione ha inoltre evidenziato come, per stessa ammissione del piano, la deroga risulti ininfluente (le percentuali di abbattimento previste sono inferiori al tasso di riproduzione dei branchi) e rispondano solo a un’esigenza sociale, alimentata da una forte disinformazione, alla quale si può rispondere con la velocizzazione degli indennizzi e soprattutto con la diffusione delle misure di prevenzione e protezione. Secondo il WWF, infatti, gli abbattimenti non solo sono inutili per la conservazione e gestione del lupo ma rischiano di sortire l’effetto contrario aumentando il bracconaggio e la predazione del lupo su animali domestici.

Nel confronto di ieri l’associazione ha sollecitato il ministro a rafforzare gli elementi previsti dal piano e a cancellare l’inutile e pericolosa possibilità di abbattere i lupi. Il WWF ha poi evidenziato all’attenzione del ministro alcuni passaggi che, al di là delle intenzioni dichiarate, potrebbero essere male interpretati e mal gestiti dalla Regioni portando a scavalcare le misure di preventive: il WWF ha quindi chiesto che l’esclusione di applicabilità delle deroghe riguardi esplicitamente e in maniera inequivocabile non solo i parchi nazionali ma anche quelli regionali e tutto il sistema di aree protette.
Il ministro Galletti, nella convinzione che le misure preventive previste dal piano siano sufficienti e che si possa arrivare ad eventuali abbattimenti solo in casi estremi, ha purtroppo ribadito la scelta delle deroghe ma si è reso disponibile a intervenire per rendere più chiari alcuni passaggi del provvedimento che si riteneva potessero essere fraintesi in sede di applicazione.

L’Italia con fatica ha conquistato il rispetto e l’amore per un animale fondamentale per gli equilibri degli ecosistemi e che per anni ha rischiato di precipitare nel baratro dell’estinzione: sarebbe imperdonabile a causa della disinformazione e di campagne strumentalizzate cancellare tutto il percorso fatto fino ad oggi.
“Noi del WWF vogliamo che l’Italia rimanga un paese per lupi. Che il lupo sia cattivo è favola alla quale non credono più nemmeno i bambini. Insieme dobbiamo costruirgli un futuro diverso nel quale poter trasmettere l’emozione di vederlo correre nei prati anche alle generazioni che verranno come si può vedere in questo video che vale più di mille parole (link del video)”. Ha dichiarato il presidente onorario del WWF Fulco Pratesi incontrando il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti.

In questi anni il lupo è stato doppiamente vittima: della disinformazione e di uno spietato bracconaggio. Ogni anno muoiono non meno di 300 lupi, molti a causa del veleno, di trappole e fucili. Il WWF continuerà con il suo impegno per difendere del lupo in Italia, vittima da un lato dei bracconieri e dall’altro della disinformazione, fornendo ad alcuni Parchi Nazionali attrezzature digitali (collari satellitari e fototrappole) utili per la prevenzione degli atti illegali e per il monitoraggio della presenza della specie nelle nostre aree naturali protette. Inoltre il WWF Italia continua la sua campagna anti-bracconaggio collegata all’SMS solidale 45599 dal titolo “Fermiamo Insieme il Massacro di Natura” alla quale è possibile contribuire fino al 30 maggio.

Comunicato Stampa WWF Italia. Roma, 25 maggio 2016

lunedì 23 maggio 2016

ALBERI E LOTTA ALL'INQUINAMENTO

COMUNICATO STAMPA


Alberi contro l'inquinamento. Formidabili alleati per migliorare l'aria delle nostre città.


 


Ecco quali sono le specie piu' efficaci!
L'unica alternativa possibile alla lotta difficile contro le polveri inquinanti è il miglioramento del verde cittadino e del patrimonio arboreo  pubblico e privato.
Gli alberi sono dei filtri per l'aria, grazie al processo della fotosintesi clorofiliana che assorbe anidride carbonica e produce ossigeno. Essi trattengono, tramite le foglie e la superficie della pianta, una grande quantità di particolato.
Tramite gli stomi fogliari la pianta assorbe e rimuove gli inquinanti gassosi e li rende inerti attraverso il suo metabolismo.    

L’IBIMET, Istituto di Biometeorologia del Cnr di Bologna, ha redatto una classifica  degli esemplari arborei capaci di fornire maggiori risultati in aree fortemente inquinate. 
Secondo gli esperti,  le specie  migliori che possono resistere a un forte inquinamento urbano sono: Frassino maggiore, Acero campestre, Acero platanoide, Acero di monte (acer pseudoplatanus), Platano, Bagolaro, Ontano nero, Carpino bianco, Tiglio, Olmo, oltre ad i sempreverdi Pini, Cipressi e Lecci (Quercus ilex).  
In particolare il Bagolaro (Celtis australis) è stato inserito nel top degli alberi anti-smog grazie alla sua resistenza alle malattie e a condizioni difficili. 

In realtà gli alberi sono i nostri più importanti alleati contro l'inquinamento, un concetto fondamentale che dovrebbe essere pubblicizzato in tutte le  città e in tutte le scuole.    
Azioni importanti devono essere proprio quelle di inserire alberi nei cortili delle scuole stesse!

 
 
Stefano Gatti
Delegato alla Tutela del Patrimonio Arboreo
WWF Savona

giovedì 5 maggio 2016

Greenpeace rivela i testi segreti del TTIP

https://www.forexinfo.it/IMG/arton22901.jpg
 
Confermati rischi per clima, ambiente e sicurezza dei consumatori 
 
I cittadini hanno diritto di sapere: Greenpeace Olanda pubblica oggi su www.ttip-leaks.org parte dei testi negoziali del TTIP per garantire la necessaria trasparenza e promuovere un dibattito informato su un trattato che interessa quasi un miliardo di persone, nell’Unione Europea e negli USA. È la prima volta che i cittadini europei possono confrontare le posizioni negoziali dell’UE e degli USA.
Questi documenti svelano che noi e la società civile avevamo ragione a essere preoccupati: con questi negoziati segreti rischiamo di perdere i progressi acquisiti con grandi sacrifici nella tutela ambientale e nella salute pubblica!

Dal punto di vista della protezione dell’ambiente e dei consumatori, quattro gli aspetti seriamente preoccupanti:
  • Tutele ambientali acquisite da tempo sembra siano sparite
Nessuno dei capitoli che abbiamo visto fa alcun riferimento alla regola delle Eccezioni Generali (General Exceptions). Questa regola, stabilita quasi 70 anni fa, compresa negli accordi GATT (General Agreement on Tariffs and Trade) della World Trade Organisation (WTO – in italiano anche Organizzazione Mondiale per il Commercio, OMC) permette agli stati di regolare il commercio “per proteggere la vita o la salute umana, animale o delle piante” o per “la conservazione delle risorse naturali esauribili”. L’omissione di questa regola suggerisce che entrambe le parti stiano creando un regime che antepone il profitto alla vita e alla salute umana, degli animali e delle piante.
  • La protezione del clima sarà più difficile con il TTIP
Gli Accordi sul Clima di Parigi chiariscono un punto: dobbiamo mantenere l’aumento delle temperature sotto 1,5 gradi centigradi per evitare una crisi climatica che colpirà milioni di persone in tutto il mondo. Il commercio non dovrebbe essere escluso dalle azioni sul clima. Ma non c’è alcun riferimento alla protezione del clima nei testi ottenuti.
  • La fine del principio di precauzione
Il principio di precauzione, inglobato nel Trattato UE, non è menzionato nei capitoli sulla “Cooperazione Regolatoria”, né in nessuno degli altri 12 capitoli ottenuti. D’altra parte, la richiesta USA per un approccio “basato sui rischi” che si propone di gestire le sostanze pericolose piuttosto che evitarle, è evidente in vari capitoli. Questo approccio mina le capacità del legislatore di definire misure preventive, per esempio rispetto a sostanze controverse come le sostanze chimiche note quali interferenti endocrine (c.d. hormone disruptors).
  • Porte aperte all’ingerenza dell’industria e delle multinazionali
Mentre le proposte contenute nei documenti pubblicati minacciano la protezione dell’ambiente e dei consumatori, il grande business ha quello che vuole. Le grandi aziende ottengono garanzie sulla possibilità di partecipare ai processi decisionali, fin dalle prime fasi.
I documenti mostrano chiaramente che mentre la società civile ha avuto ben poco accesso ai negoziati, l’industria ha avuto invece una voce privilegiata su decisioni importanti.
Il rapporto pubblico reso noto di recente dall’UE ha solo un piccolo riferimento al contributo delle imprese, mentre i documenti citano ripetutamente il bisogno di ulteriori consultazioni con le aziende e menzionano in modo esplicito come siano stati raccolti i pareri delle medesime.
I documenti pubblicati da Greenpeace Olanda constano di 248 pagine in un linguaggio legale tecnicamente complesso: 13 capitoli di “testo consolidato” del TTIP più una nota interna dell’UE sullo stato del negoziato (Tactical State of Play of TTIP Negotiations – March 2016). Greenpeace Olanda ha lavorato assieme al rinomato network di ricerca tedesco di NDR, WDR and Süddeutscher Zeitung. Fino ad ora i rappresentanti eletti avevano potuto vedere parte di questi documenti in stanze di sicurezza, con guardie, senza consulenti esperti e senza poterne discutere con nessuno. Con questa pubblicazione, milioni di cittadini hanno la possibilità di verificare l’operato dei propri governi e discuterne con i loro rappresentanti.
Chi ha cura delle questioni ambientali, del benessere degli animali, dei diritti dei lavoratori o della privacy su internet dovrebbe essere preoccupato per quel che c’è in questi documenti. Il TTIP, si svela per ciò che davvero è: un grande trasferimento di poteri democratici dai cittadini al grande business. 
Per fermare il TTIP, tutelare i diritti e i beni comuni e costruire un altro modello sociale ed economico, equo e democratico, ti aspettiamo sabato 7 maggio 2016 a Roma per un grande appuntamento nazionale!

ENTRA IN AZIONE CON NOI: FIRMA E CHIEDI DI BLOCCARE IL TTIP!


Fonte:  http://www.greenpeace.org/italy

martedì 19 aprile 2016

Lunedí mattina ritrovo alla spiaggia Margonara di Albissola

 








Anche un «merendino» su quella spiaggia che potrebbe un giorno essere cancellata e inglobata all’interno di un porticciolo turistico, è un modo per contrastare l’infrastruttura in discussione dal 1998.

I vari comitati spontanei contrari al progetto, per lunedí prossimo alle ore 11, hanno organizzato un merendino sulla battigia. Gli organizzatori, ricordano: «Al momento non abbiamo a disposizione acqua potabile, non sono ancora stati aperti i servizi igienici, la raccolta rifiuti non è disponibile. Ognuno dovrà raccogliere i rifiuti».

Per prenotare, scrivere a:  margonara.madonnetta@ gmail.com.

Il piano urbanistico oggi prevede insediamenti per settemila metri quadrati e non dodicimila, come in origine, senza residenziale. Il soggetto proponente, l’imprenditore Giovani Gambardella, attende che un ente pubblico riprenda l’iter burocratico che che si era interrotto nel 2011. Il Consiglio di Stato aveva stabilito che il progetto è legittimo ma che dovrà sottostare a prescrizioni di carattere ambientale.

(Fonte:  La Stampa)

lunedì 18 aprile 2016

REFERENDUM TRIVELLE, LE AFFLUENZE DEFINITIVE REGIONE PER REGIONE

Italia

   
  ore 12,00ore 19,00ore 23,00
 Comuni%%%
ITALIA definitivo 8,3623,4832,16
        
PIEMONTE definitivo 8,7824,7332,73
ALESSANDRIA definitivo 8,4622,8130,38
ASTI definitivo 7,8621,6129,44
CUNEO definitivo 8,0821,5429,67
NOVARA definitivo 7,8022,6129,03
TORINO definitivo 9,3827,0035,94
VERCELLI definitivo 8,2922,3328,04
BIELLA definitivo 8,5823,4929,03
VERBANO-CUSIO-OSSOLA definitivo 7,9022,5327,53
        
VALLE D'AOSTA definitivo 9,8626,4234,02
AOSTA definitivo 9,8626,4234,02
        
LOMBARDIA definitivo 8,3223,9730,46
BERGAMO definitivo 8,9524,9830,94
BRESCIA definitivo 8,1622,8229,22
COMO definitivo 7,9923,8529,66
CREMONA definitivo 8,8423,3729,68
MANTOVA definitivo 9,7825,2433,55
MILANO definitivo 8,4524,7831,50
PAVIA definitivo 7,0220,6128,51
SONDRIO definitivo 5,5816,7421,47
VARESE definitivo 8,1824,5430,57
LECCO definitivo 7,9623,4429,15
LODI definitivo 8,7423,4929,81
MONZA E DELLA BRIANZA definitivo 8,2124,7031,18
        
TRENTINO-ALTO ADIGE definitivo 6,7219,0125,16
BOLZANO definitivo 5,0414,0617,56
TRENTO definitivo 8,3223,7132,38
        
VENETO definitivo 10,2828,5837,86
BELLUNO definitivo 8,9022,8229,17
PADOVA definitivo 10,9430,9341,45
ROVIGO definitivo 11,4129,6539,32
TREVISO definitivo 10,0428,5137,55
VENEZIA definitivo 11,2030,3239,75
VERONA definitivo 8,9224,6833,44
VICENZA definitivo 10,3129,5738,79
        
FRIULI-VENEZIA GIULIA definitivo 9,6525,2132,16
GORIZIA definitivo 11,1428,9436,52
UDINE definitivo 9,2324,2430,94
TRIESTE definitivo 10,6225,8032,55
PORDENONE definitivo 8,9524,7432,00
        
LIGURIA definitivo 9,6525,2931,62
GENOVA definitivo 9,9225,7331,85
IMPERIA definitivo 8,4822,3528,06
LA SPEZIA definitivo 8,9825,0032,08
SAVONA definitivo 10,2626,3633,22
        
EMILIA-ROMAGNA definitivo 9,9025,7834,29
BOLOGNA definitivo 10,8927,9736,87
FERRARA definitivo 11,3727,8935,90
FORLI'-CESENA definitivo 8,6423,3831,50
MODENA definitivo 10,6027,7637,26
PARMA definitivo 9,0123,7631,84
PIACENZA definitivo 8,3020,1826,71
RAVENNA definitivo 8,2021,2128,58
REGGIO NELL'EMILIA definitivo 10,7027,8336,69
RIMINI definitivo 8,6825,2634,61
        
TOSCANA definitivo 7,9722,7330,77
AREZZO definitivo 6,0819,1826,55
FIRENZE definitivo 9,1624,5233,02
GROSSETO definitivo 7,8821,9628,89
LIVORNO definitivo 9,5025,9934,00
LUCCA definitivo 7,0821,7729,49
MASSA-CARRARA definitivo 7,1021,6529,25
PISA definitivo 8,0723,2232,25
PISTOIA definitivo 7,2120,8728,45
SIENA definitivo 7,4622,3330,61
PRATO definitivo 7,2720,9228,51
        
UMBRIA definitivo 6,7220,3228,42
PERUGIA definitivo 6,7520,5628,51
TERNI definitivo 6,6319,6628,17
        
MARCHE definitivo 8,0924,5634,75
ANCONA definitivo 9,3027,0837,91
ASCOLI PICENO definitivo 7,4223,3633,15
MACERATA definitivo 7,2522,4632,57
PESARO E URBINO definitivo 8,4025,3735,02
FERMO definitivo 6,5421,3231,53
        
LAZIO definitivo 8,1322,9132,00
FROSINONE definitivo 5,9218,4426,19
LATINA definitivo 7,3019,8827,30
RIETI definitivo 6,9620,0428,27
ROMA definitivo 8,6424,0833,66
VITERBO definitivo 7,3121,9330,35
        
ABRUZZO definitivo 8,2825,5135,47
CHIETI definitivo 9,8229,8140,56
L'AQUILA definitivo 6,9021,8531,19
PESCARA definitivo 7,6723,4533,29
TERAMO definitivo 8,2825,7135,40
        
MOLISE definitivo 7,5923,1832,74
CAMPOBASSO definitivo 8,0224,1134,12
ISERNIA definitivo 6,4720,7729,21
        
CAMPANIA definitivo 6,2217,5526,13
AVELLINO definitivo 6,1419,6929,79
BENEVENTO definitivo 6,2317,8326,59
CASERTA definitivo 5,4416,2724,53
NAPOLI definitivo 6,4217,3125,29
SALERNO definitivo 6,3418,3328,19
        
PUGLIA definitivo 10,8628,2841,65
BARI definitivo 11,7928,5042,23
BRINDISI definitivo 10,0627,6140,15
FOGGIA definitivo 8,9523,2936,08
LECCE definitivo 12,2233,7947,55
TARANTO definitivo 10,5228,3141,73
BARLETTA-ANDRIA-TRANI definitivo 9,3424,5837,63
        
BASILICATA definitivo 11,4433,2650,16
MATERA definitivo 11,4734,2052,37
POTENZA definitivo 11,4232,7749,02
        
CALABRIA definitivo 5,7418,1426,69
CATANZARO definitivo 6,7720,5929,65
COSENZA definitivo 6,5920,3429,95
REGGIO CALABRIA definitivo 4,4914,9022,20
CROTONE definitivo 5,0316,6224,22
VIBO VALENTIA definitivo 4,5515,2723,07
        
SICILIA definitivo 6,3619,5028,40
AGRIGENTO definitivo 5,9019,9130,63
CALTANISSETTA definitivo 4,7214,5622,50
CATANIA definitivo 6,9520,1829,33
ENNA definitivo 4,7815,5525,65
MESSINA definitivo 5,7218,4426,98
PALERMO definitivo 6,6419,4927,54
RAGUSA definitivo 6,3220,0729,51
SIRACUSA definitivo 6,5518,9427,43
TRAPANI definitivo 6,9723,6833,30
        
SARDEGNA definitivo 8,9622,9432,38
CAGLIARI definitivo 9,7023,4933,12
NUORO definitivo 9,0122,8732,04
SASSARI definitivo 8,4423,4833,25
ORISTANO definitivo 9,6925,3936,03
CARBONIA-IGLESIAS definitivo 8,6121,2829,46
MEDIO CAMPIDANO definitivo 8,8222,6232,90
OGLIASTRA definitivo 6,8117,6325,34
OLBIA-TEMPIO definitivo 7,7120,8028,88